• Ripartiamo dalla felicità. Il punto di vista di un imprenditore sulle sfide di oggi e di domani, ricordando ieri

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  • Come ce l’hanno fatta 73 imprenditori italiani. Atto IV

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  • Col naso all’insù

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  • Chiamatemi Clint

    Tutto inizia nella tristezza della banalità. Una sera come mille altre, una casa in affitto malmessa, una moglie che lo odia e lo tradisce con un uomo brutale. Una storia maledetta e amara. Se non fosse che una sera il protagonista, rimasto solo dopo la morte precoce della madre nubile, ha uno scatto di ribellione che nessuno si sarebbe aspettato da lui, modesto tuttofare nell’officina del bestiale amante della moglie. Inizia così una storia picaresca di sangue e di fughe, itinerante da nord a sud e ritorno, inseguito da un sadico e misterioso poliziotto che lo vuole morto ad ogni costo. Il protagonista, senza nome se non per il nomignolo con il quale si è firmato in una lettera al momento della fuga (Clint), lascia dietro di sé una lunga scia di morti ma alla fine è a modo suo un innocente, travolto dalla sorte e dalla violenza degli uomini. Da qui, in fondo, il suo riscatto e la sua quasi paradossale innocenza: insieme alla sua donna e al figlio di lei, con una sorpresa finale che rivela la sua purezza, se non la sua innocenza.

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  • Storia di vita di arte e di DSA

    Un libro, ma allo stesso tempo un viaggio dentro la realtà concreta delle cose, elaborato da individui che hanno vissuto e agiscono con il proprio e l’altrui mondo interiore ed esteriore. Testimonianza di vita e arte, che in una letterale visione del contemporaneo, riassumono la capacità di saper accogliere, affrontare e dominare: diversità, eterogeneità e complessità del sociale in riferimento e non solo alle problematiche del DSA visto nel duplice aspetto intrinseco, dentro e fuori. Un desiderio di azione e intervento su quello che in molti aspetti e contesti, risulta essere un superficiale e non sempre corretto, approccio comunicativo e relazionale al problema. La paura del futuro, di noi stessi, di rimanere soli, di non essere amati, di venire giudicati, di fare o dire cose sbagliate, non ci aiuta a cogliere i segnali di frustrazione. L’importante è non lasciarci bloccare dall’opinione altrui e dalle convenzioni sociali: solo così riusciremo a credere in noi stessi e a vivere concretamente la nostra vita, finalmente responsabili delle nostre azioni. Questo libro è sicuramente un valido contributo per addentrarsi e riflettere, consapevolmente e tangibilmente, sul diversamente altro che alberga dentro e fuori di noi.

    13.45 
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  • Ripensare Acqui Terme. Progetti per la rigenerazione urbana

    “La rigenerazione della città, la liberazione dall’opacità e dall’oscenità, potrà avere questi aspetti come “guide” che, con evidenza, connettono diverse scale e competenze, perché toccano questioni identitarie, con questioni normative e di sviluppo economico, oltre che un’idea di socialità. In una città come Acqui, dove la storia e il tempo, in quanto misteri fisici e spaziali, perpetuano un’idea di appartenenza al territorio, l’architettura e la progettazione urbana, devono nascere in una contemporaneità di pensiero, perché non esiste nella realtà positiva del progetto, come dimostrato dagli esempi sviluppati in questo importante lavoro di ricerca, una possibilità di discontinuità di pensiero e azione fra il pensare alla scala urbana, ed immaginare i sistemi di spazio e linguaggio capaci di declinare il rapporto tra singolo e collettività nella declinazione politica del progetto stesso.” Dalla prefazione di Gianluca Peluffo.

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  • Sbrang gabba gang. Gabber reconstruction of the universe

    11.01 
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  • Il linguaggio del cinema. Significazione e retorica

    Prima con il cinema, successivamente con la televisione, che ci “bombarda” quotidianamente con messaggi di vario genere e tipo, infine con la multimedialità, la comunicazione audiovisiva si è imposta sempre piu nella nostra società come la forma prevalente di comunicazione di massa. In questo panorama, viene spontaneo chiedersi se sia vero che il linguaggio delle immagini in movimento sia universalmente intellegibile o se, al contrario, i destinatari di questa comunicazione necessitino di adeguate competenze, grammaticali, sintattiche, culturali, per decodificare correttamente i messaggi audiovisivi. Contemperando e compenetrando l’aspetto teorico-analitico con quello pratico-manualistico, con particolare attenzione all’universo della narrativa, il testo prende in esame e descrive l’insieme delle competenze linguistiche necessarie per leggere e decodificare i significanti iconici di una comunicazione audiovisiva e per mettere in evidenza le difficoltà insite in un eventuale tentativo di utilizzare il linguaggio delle immagini anche in modo attivo, e cioè per “scrivere” testi narrativi in forma audiovisiva.

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