Un uomo, la notte, una città semideserta. L’uomo sta tornando a casa a piedi. Come tutte le sere da anni, sempre uguale. Una macchina ogni tanto. Fa freddo.Lo aspetta il suo appartamento anonimo, dove abita da solo da vent’anni. È un abitudinario, per stanchezza più che per scelta. Ma quella sera le cose vanno diversamente: un riesso di luce in una vetrina, un rumore, qualcuno che forse lo segue. Un’ombra proiettata dai fari di una macchina, una scarpa pesante in una pozzanghera, proprio dietro di lui.L’uomo allunga il passo, poi quasi corre, cambia strada, si gira di scatto, lo assale l’ansia, poi la paura, poi il terrore. È inseguito. I passi continuano, la piazza è deserta, ora quasi può sentire un respiro dietro di sé. Conta i metri che mancano a casa, è madido di sudore, inizia a correre…Quella sera del 27 ottobre, quasi a mezzanotte, non sarà la solita sera banale e squallida. Dietro di lui, nel buio, non c’è solo l’ombra lunga di uno sconosciuto.