Arrivato a New York dall’Italia per emergere e avere successo, Filippo incontra un mondo di sogni da realizzare, speranze da coltivare e opportunità da cogliere. Occorre però abbandonare inibizioni, incertezze e paure e la posta in gioco può essere molto alta, anche la vita. Che fine hanno fatto opere più o meno antiche dal valore inestimabile, scomparse da anni, riapparse poi sul mercato dell’arte per scomparire di nuovo? E qual è il gioco che si cela nel commercio internazionale delle opere d’arte? Cosa lega la gestione di alcune cliniche sparse nel mondo e dotate delle attrezzature più evolute e sofisticate a organizzazioni umanitarie e a gruppi di affaristi privi di scrupoli? Molti i dubbi che inducono Filippo a ricorrere all’aiuto dello “Studio” di New York chiamandone in causa i soci: Orson, René, Andrea e Arline, già protagonisti del precedente thriller di Spingardi: “Nulla è per caso”. La squadra dimostra ancora una volta la propria capacità di investigazione e intervento in un contesto di intrighi e misteri da svelare, fra personaggi e situazioni ambigui e oscuri. Resta da capire anche chi sono realmente Filippo e Gaetano e quali i loro effettivi rapporti, consci e inconsci, nonché cosa si cela all’interno della Fondazione di cui Filippo è presidente. Questi e altri i nodi da sciogliere, in uno scenario che inserisce Roma ed alcuni dei più illustri artisti del passato fra i principali protagonisti della vicenda.
sso di luce in una vetrina, un rumore, qualcuno che forse lo segue. Un’ombra proiettata dai fari di una macchina, una scarpa pesante in una pozzanghera, proprio dietro di lui. L’uomo allunga il passo, poi quasi corre, cambia strada, si gira di scatto, lo assale l’ansia, poi la paura, poi il terrore. È inseguito. I passi continuano, la piazza è deserta, ora quasi può sentire un respiro dietro di sé. Conta i metri che mancano a casa, è madido di sudore, inizia a correre… Quella sera del 27 ottobre, quasi a mezzanotte, non sarà la solita sera banale e squallida. Dietro di lui, nel buio, non c’è solo l’ombra lunga di uno sconosciuto.