Chitra alla sua sesta pubblicazione si sperimenta in una divertente favola per adulti che celebra l’importanza dell’immaginazione e la bellezza dì incontri surreali fra macchine da cucire e manici d’ombrelli su tavoli operatori. Un treno in ritardo è la ghiotta occasione che si presenta alle orecchie curiose dell’autrice per ascoltare lo strano racconto di un viaggiatore dal Mezzo Cilindro Turchino e delle stravaganze di un designer a dir poco prodigioso…
da vent’anni. È un abitudinario, per stanchezza più che per scelta. Ma quella sera le cose vanno diversamente: un riflesso di luce in una vetrina, un rumore, qualcuno che forse lo segue. Un’ombra proiettata dai fari di una macchina, una scarpa pesante in una pozzanghera, proprio dietro di lui. L’uomo allunga il passo, poi quasi corre, cambia strada, si gira di scatto, lo assale l’ansia, poi la paura, poi il terrore. È inseguito. I passi continuano, la piazza è deserta, ora quasi può sentire un respiro dietro di sé. Conta i metri che mancano a casa, è madido di sudore, inizia a correre… Quella sera del 27 ottobre, quasi a mezzanotte, non sarà la solita sera banale e squallida. Dietro di lui, nel buio, non c’è solo l’ombra lunga di uno sconosciuto.