Descrizione
Per la festa patronale il Parrino organizzava il solito giro ma per l’impupata di San Bartolo scritturava ragazzi e ragazze più grandicelli per affidare a braccia sicure l’antico quadro del Santo Patrono, staccato per l’occasione dall’altare della Chiesa Vecchia e fatto girare case case. Questa volta il carico da undici lo calava San Bartolo in persona! Gli isolani sentivano tuppiare alla porta, aprivano e si trovavano faccia a faccia con il Santo, quello a cui per tutto l’anno avevano chiesto grazie e favori, per faccende gravi o solo babbarie. Lo sguardo del Patrono, lanciato dagli occhi martirizzati penetrava nella coscienza del fedele chiedendogli conto e ragione delle grazie richieste e della protezione ricevuta. Anche il coltello che San Bartolo teneva in mano sortiva il suo effetto. I personaggi dell’isola, con i loro caratteri e le loro disavventure, formano gli ingredienti naturali del romanzo che si combinano, tra il sacro e il profano, nella commedia umana recitata sul palcoscenico di Filicudi.