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Maurizio Ortolani, Roberto Spingardi |
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NON È VERO MA CI CREDO |
Osservazioni storico antropologiche sulle superstizioni. |
Collana: Antropologia |
Saggistica e varia |
Anno: 2013 |
Pagine: 168 | Formato: 15,5x23 cm | Copertina: Blue Forma – Fulvio Caldarelli |
Editore: |
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Isbn 9788897686538 |
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“Essere superstiziosi è sinonimo di ignoranza, ma non esserlo porta male”
Eduardo De Filippo
Presentato da Franco Ferrarotti
“Il libro di Maurizio Ortolani e Roberto Spingardi potrà parere solo un innocente scherzo, una ricerca di ghiotti modi di dire tradizionali e di credenze popolari buoni a condire la noia delle ore di lavoro o a rallegrare la compagnia post prandium. Non è così. Chi vada oltre la scorsa delle apparenze viene largamente compensato.”
Potrà parere solo una ricerca di ghiotti modi di dire tradizionali e di credenze popolari, non è solo così. Chi va oltre la scorsa delle apparenze viene largamente compensato.
Nonostante il progressivo sviluppo tecnologico, le statistiche
continuano a confermare l’aumento piuttosto che la diminuzione di coloro che subiscono il fascino della divinazione, della magia, della superstizione.
Alla base c’è la curiosità propria dell’uomo e la grande insicurezza rispetto all’ignoto. Si va dalle forme più leggere, molto vicine al gioco e allo scherzo, fino a vere e proprie manie, morbose superstizioni, deleteri pregiudizi, credulità e dabbenaggine difficili da debellare.
Questa raccolta, intende soddisfarei alcune curiosità
e rappresentare lo spunto per sorridere alla scoperta di aspetti divertenti nel campo della superstizione invitando ad evitare ciarlatani, fattucchiere e cartomanti che, spesso in cambio di molto denaro, promettono di allontanare la sfortuna
e realizzare un desiderio o una minaccia. Lo si può fare da soli,
con il sorriso, gettando un pizzico di sale dietro la propria schiena per esorcizzare la caduta dell’olio, oppure infilarsi un indumento al rovescio per propiziare la buona sorte.
Nel Libro vengono descritti molti episodi legati a presagi funesti che si devono evitare o esorcizzare Una parte è dedicata a quegli elementi che costituiscono di per sé un portafortuna, un buon auspicio, una promessa per una vita bella o solo per scacciare un malessere o un contrattempo.
Brevi cenni antropologici
Stralci dall’indice
Malaugurio
Far cadere il sale
I capelli: piccoli esseri viventi
Buttare il cappello sopra il letto (vale solo per l’uomo)
I frutti del dolore: collane e perle
Colori: nero / viola blu e superstizioni degli attori
Oggetti acuminati: cosa che punge, amor disgiunge
Giorni sfortunati
Ricevere o regalare fazzoletti
Il fico, pianta maledetta da Dio
Il matrimonio: quali sono i mesi e i giorni più indicati per sposarsi
Il letto e i presagi funesti
Attenzione quando si fanno regali
Cattivo augurio versare l’olio
L’arcobaleno
Mettere il pane capovolto quando si apparecchia la tavola
Alzarsi dal letto al mattino mettendo a terra per primo
il piede sinistro
Sbagliare ad allacciare i bottoni……….
Buonaugurio
Acqua piovana
Il colore rosso contro l’influsso di spiriti malefici
Trovare per strada un chiodo
Infilarsi un indumento al rovescio
Denaro
Sale: sette giorni e sette notti sotto il letto
Portare in tasca castagne
Incontrare un frate di mattina
Fieno: vederlo indica ricchezza
Toccare ferro
Giorni fortunati
Il corno e… le corna
Nato con la camicia
Vedere una suora col cappellone
Indossare le calze a rovescio
Trovare per strada un ferro di cavallo
Versare involontariamente il vino a tavola
I fiori
Le piante di buon auspicio: il vischio sacro e l’aglio
Gli animali
Gli uccelli del malaugurio, la civetta
Corvo
Gufo
Il gatto
La coccinella
Il pettirosso
Il maiale
Il moscone
L’ape……….
I numeri
I numeri che portano fortuna
I numeri che portano sfortuna
Bibliografia
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